Mustafà e il tesoro piú prezioso del mare

Questa storia é dedicata a tutti coloro che amano il mare.

Mustafà era sicuramente il pirata più stravagante di tutti i mari.
Se ne andava in giro con la sua nave tutta sgangherata alla ricerca di preziosi tesori sottomarini. Ne aveva trovati tanti ed era assai ricco.
Ma lui era sempre infelice e, a tutti coloro che incontrava sul suo cammino, diceva:  “Dove posso trovare il tesoro più prezioso di tutti i mari?”  e intanto continuava a navigare. E navigava... navigava... navigava...


Un giorno Mustafà si imbatté in un magnifico esemplare di delfino: era molto agitato. “Che cosa ti succede?” gli chiese Mustafà.

 

“Il mio piccolo è stato imprigionato in una rete” rispose il delfino “lo puoi aiutare?”
“Certo! Indosso subito la mia muta subacquea e vengo a liberarlo”.
E così fece.


Terminato il lavoro riprese a navigare e, canticchiando tra sé e sé, diceva:  “Il delfino imprigionato ho liberato, ma il tesoro più prezioso non ho ancora trovato!”
 
Proseguendo il suo viaggio, Mustafà incontrò un pescatore con la barca in avaria e gli chiese: “Cosa ti succede buon pescatore?” e lui rispose:

 

“Il motore della mia barca si è guastato. Se ti lancio una fune, puoi trasportare la mia barca fino al porto più vicino, così posso farlo riparare?”

 

“Vuoi scherzare? Non lascerei mai una persona in difficoltà in mezzo al mare! Lancia la fune presto, che la notte sta per arrivare!”

 

“Grazie, grazie! Senza di te non avrei saputo cosa fare”.

 

Condotta la nave in porto, Mustafà salutò il barcaiolo e riprese il suo  viaggio dicendo:
 
“Il delfino imprigionato ho liberato, la barca in avaria al porto ho trasportato, ma il tesoro più prezioso non ho ancora trovato!”

In una bella mattina di sole Mustafà scrutò l’orizzonte con il suo cannocchiale e... cosa vide? Sull’acqua stava galleggiando un povero gabbiano con le ali impregnate di petrolio.

 

“Cosa ti succede amico mio?”

 

“Una nave ha disperso una parte del suo carico di petrolio in mare ed io vi sono rimasto imprigionato!”


“Ora prendo il mio retino e cerco di caricarti qui, sulla mia nave”.


Il pirata raccolse il gabbiano, gli pulì accuratamente le ali dal petrolio e lo ospitò alcuni giorni sulla sua nave per dargli il tempo di riprendersi. Dopo alcuni giorni, il gabbiano tornò a volare nel cielo e lui scuotendo la testa il suo canto intonò:
 
“Il delfino imprigionato ho liberato, la barca in avaria al porto ho trasportato, le ali del gabbiano dal petrolio ho lavato, ma il tesoro più prezioso non ho ancora trovato!”
 
Sempre più sconsolato, proseguì il suo viaggio. Alcuni giorni dopo, non molto lontano dalla riva, mentre stava aprendo un forziere che aveva appena ripescato, sentì la voce di un bambino che gridava:


“Aiuto! Aiuto! Qualcuno mi aiuti, sto affogando!”


Il pirata si tuffò subito in mare e salvò il bambino.


Dopo averlo fatto riprendere dallo spavento, lo riportò dai suoi genitori sulla spiaggia che lo ringraziarono per il gesto che aveva compiuto.
Il pirata ritornò sulla sua barca e riprese il suo viaggio. E di nuovo incominciò:
 
“Il delfino imprigionato ho liberato, la barca in avaria al porto ho trasportato, le ali del gabbiano dal petrolio ho lavato, il bambino che annegava ho salvato, ma il tesoro più prezioso non ho ancora trovato!”

Era veramente disperato. Ma, nonostante tutto, proseguì la sua ricerca.
La nave solcava le onde del mare in burrasca. La tempesta era assai cruenta, ma il pirata Mustafà non aveva timore: aveva una ricerca da compiere. La mattina dopo, terminata la tempesta, Mustafà vide che il mare era pieno di rifiuti. Allora prese le sue reti ed incominciò a ripulirlo. Terminato il suo compito, disse fra sé e sé:
 
“Perché continuare questo viaggio? Forse dovrei rinunciare alla mia ricerca.

 

Il delfino imprigionato ho liberato,la barca in avaria al porto ho trasportato, le ali del gabbiano dal petrolio ho lavato, il bambino che annegava ho salvato, dal mare i rifiuti ho levato, ma il tesoro più prezioso non ho ancora trovato!”.
 
Sempre più sfiduciato riprese il suo viaggio ma, ad un certo punto, si dovette fermare perché dall’acqua era uscita la Regina del Mare.
Vicino a lei c’erano: il delfino con il suo piccolo, il barcaiolo, il gabbiano e il bambino che aveva salvato, insieme ai suoi genitori.
La regina aveva in mano un prezioso bauletto e glielo consegnò.
Fuori dallo scrigno pendeva un cartellino con una scritta:
 
“CONTIENE UN TESORO PREZIOSO”
 
Il pirata  Mustafà aprì lo scrigno. Dentro c’era uno specchio con una scritta che diceva:
 
“IL TESORO PIU’ PREZIOSO SEI TU!”
 
La Regina del Mare gli disse:

“Il delfino imprigionato hai liberato, la barca in avaria al porto hai trasportato, le ali del gabbiano dal petrolio hai lavato, il bambino che annegava hai salvato, dal mare i rifiuti hai levato, tu sei il tesoro più prezioso dal  mare donato!”
 
Il pirata Mustafà, visibilmente commosso, ringraziò la Regina del Mare per quel dono e riprese a navigare, per aiutare quel mare che nessuno più di lui sapeva amare.

Contatti

Anna Maria Giovannini (autrice)
giovannini_annamaria@libero.it

Giordana Galli (illustratice)

giordanagalli29@gmail.com

@giordyg.art (Instagram)

Massimiliano Lombini (illustratore)

massimiliano.lombini@ambienteverde.it

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© Anna Maria Giovannini - Castel Maggiore (Bo)