Zarina e il cavalluccio marino

In uno stupendo mare blu nuotavano tanti animali di tutte le forme e dimensioni.

C’erano vivaci meduse, pesciolini dai mille colori, squali, delfini, stelle marine e cavallucci.

In mezzo a loro c’era, però, una stella mariana molto infelice, perché i suoi occhietti non erano uguali a quelli di tutti le altre, ma leggermente strabici. Quando un occhio guardava a destra il sinistro non lo seguiva e andava da un’altra parte. Questa stellina sichiamava Zarina.

Tutti gli altri animali la prendevano in giro per via di quella stranezza e non la invitavano mai a giocare con loro.

Le meduse erano davvero cattive con lei e le dicevano: “Zarina non puoi giocare con noi, con quegli occhi così strani ci fai paura!”.

I cavallucci marini, quando lei passava vicino a loro, si andavano a nascondere dietro le alghe per non doverle parlare.

La stella marina ogni giorno diventava sempre più triste e diceva:

 

“Sono una stella marina molto sfortunata,

una vita difficile mi è stata donata.

Nessun amico riesco ad incontrare

per andare insieme a lui a giocare”.

 

Trascorrevano i giorni, ma nulla cambiava nella vita della stellina e Zarina si disperava sempre di più.

Un pomeriggio arrivò in una grotta e decise di entrare per riposarsi un po’ ma, mentre cercava un posto in cui potersi fermare, vide spuntare due occhietti da un masso.

“Chi c’è lì dietro?” chiese la coraggiosa stellina.

In un primo momento nessuno rispose poi, ad un tratto, sentì uscire una strana vocina.

 

“Sono un cavalluccio marino e sono assai strambo

e quindi nascosto io sto per comando.

Dei pesci cattivi mi hanno ordinato,

di non farmi vedere nel mare incantato”.

 

La coraggiosa stellina disse al cavalluccio marino di uscire da dietro al masso e di farsi vedere, perché anche lei era diversa da tutti gli altri animali che nuotavano nel mare.

Il buffo animaletto uscì dal suo nascondiglio: aveva la coda arrotolata indietro invece che avanti.

I due si guardarono, ma solo brevemente.  Avevano troppa voglia di giocare per dare importanza a quelle piccole imperfezioni.

In men che non si dica iniziarono a nascondersi e a cercarsi, a correre e ad acchiapparsi e si divertirono così tanto che decisero di non separarsi mai più.

Il cavalluccio non ebbe più paura e uscì dalla grotta. C’era la stellina a difenderlo!

Nuotavano nel mare ed erano felici e ben presto si fecero tanti nuovi amici.

La felicità è contagiosa, si sa, e lì ce n’era a volontà.

 

 

 

 

 

 

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